Internazionalizzare o localizzare? Questa è la domanda!
L’internazionalizzazione degli e-commerce è un trend molto in voga. Il commercio elettronico ha solo una decina di anni, ma a sempre più negozi online stanno già stretti i confini nazionali, territoriali e di fatturato. Un’ottima soluzione è avvalersi di una piattaforma disponibile in tutto il mondo, offrendo anche ai clienti stranieri la possibilità di fare acquisti nel proprio shop online. Un approccio corretto, spesso attuato in modo sbagliato.
Ho un’attività e-commerce di successo, offro prezzi allettanti e le consegne sono puntuali. Ho ottimizzato con attenzione le risorse e sono tra i migliori venti della mia categoria. Gli affari vanno bene! In Italia. Proprio in questa “fase stazionaria” per l’azienda, l’imprenditore decide di avviare un nuovo progetto. Comincia a interessarsi al mercato estero.
L’internazionalizzazione dell’e-commerce al momento è una possibilità di espansione vista con favore e impiegata da molti venditori online. Proporre la propria piattaforma e i propri prodotti anche ai clienti stranieri è un’opportunità unica. Il mercato estero è enorme, le possibilità si prospettano infinite, gli adattamenti minimi e i costi trascurabili. In poco tempo viene inglobato nel processo di ordinazione un nuovo paese, si chiedono a DHL le condizioni applicate per i paesi stranieri e si traduce il sito in inglese. Si può iniziare a vendere all’estero.
Chi aveva intenzione di internazionalizzare il proprio e-commerce, con questa fase considera concluso il progetto. Chi, invece, vuole avere successo a livello internazionale entro un paio di mesi si chiederà dove siano i milioni di acquirenti tedeschi, francesi, inglesi e olandesi che il processo doveva portare. Una domanda sorgerà spontanea al venditore online: perché quasi nessun cliente estero compra i miei prodotti? Assistiamo al tipico caso di quadratura del cerchio in ambito e-commerce.
Torniamo alle basi!
Come titolari del negozio online avete investito migliaia di ore e di euro nell’ottimizzazione della vostra attività nel vostro paese, curando gli aspetti che aumentano la fiducia, affinché i clienti online non interrompano l’acquisto al momento dell’ordine. Avete integrato Trusted Shops, ottimizzato il check-out, offerto la possibilità di pagare al ricevimento della fattura, collocato pulsanti in rosso, arancione o verde secondo i principi dell’usabilità, attivato tutti i metodi di pagamento e trasmesso l’idea di un servizio clienti disponibile, con un apposito numero di telefono. I clienti si sentono a loro agio nel vostro negozio online e il tasso di conversione ne è la migliore dimostrazione. Queste sono le basi del vostro successo. Presentare a un cliente tedesco il vostro sito italiano, tradotto solo in inglese, con certificati di sicurezza e numeri di assistenza italiani (spesso anche le condizioni generali non sono tradotte), senza integrare tutti i metodi di pagamento preferiti, è quanto di più lontano si possa immaginare dalle vostri basi di successo.
Quali accorgimenti, invece, funzionano?
Per il vostro progetto internazionalizzare non deve significare niente altro che un avvicinamento ai clienti esteri. Un avvicinamento negli stessi termini che avete perseguito con i clienti locali. Per fare in modo che il cliente non percepisca l’acquisto come un’avventura estraniante, occorre tradurre il sito del negozio online, gli articoli, gli elementi grafici, il processo di ordinazione e le e-mail di conferma, implementare condizioni generali e informative sulla privacy locali, richiedere certificati di sicurezza riconosciuti in quel paese, adeguare il processo di ordinazione e di pagamento e infine indicare un indirizzo e un numero di assistenza locale. Se i clienti tedeschi vogliono percepire sicurezza durante gli acquisti online, i clienti esteri non sono da meno. La creazione e l’ottimizzazione di un nuovo negozio online adatto al contesto straniero vi costerà quindi molto lavoro e denaro. Un investimento da moltiplicare per ogni paese. Non è possibile, quindi, parlare di una “semplice” internazionalizzazione.
Solo un negozio online ben localizzato ha possibilità concrete di ottenere tassi di conversione e di acquisti ripetuti equivalenti al negozio online attivo nel vostro paese. Le grandi realtà di e-commerce insegnano come funziona. In primo luogo si apre una filiale estera. Il negozio online viene interamente adeguato al mercato straniero, includendo collaboratori locali che si occupano di marketing e di assistenza. Questo crea fiducia, un’ottima base. Il cliente straniero si sente a proprio agio e il tasso di conversione raggiunge il livello del negozio online del vostro paese.
Non c’è da stupirsi, visto che ora si tratta di una vera e propria attività locale!
Info sul gruppo Salesupply
Salesupply sostiene i venditori online, offrendo diversi servizi per i loro progetti di internazionalizzazione. Salesupply dispone di undici filiali in Europa, cinque altri in Russia, Stati Uniti, Cina, Brasile ed Australia ed è leader nella localizzazione di successo delle attività e-commerce.