Da uno studio di Frost & Sullivan (Internet Retailer), risulta sia prevista una crescita delle vendite nel settore e-commerce per Australia e Nuova Zelanda. Questo il risultato  di un’analisi su milleduecento acquirenti  residenti nei due Paesi. I venditori australiani realizzano circa il 7% del proprio fatturato proprio attraverso il canale online, ma è previsto che questa percentuale raggiunga il 9,8% entro il 2017.

Quasi la metà delle spese correnti (45%) del flusso di e-retailer australiano è fatto su  mercati esteri e il 79% degli intervistati ha indicato che in genere,  è solito acquistare da venditori stranieri.
Uno dei motivi è la minor tassazione che, per acquisti fino a 1000A (circa 700 €),  è esente da depositi esteri di beni nazionali e fiscali (10%). Attualmente il 7% delle vendite realizzate dai venditori australiani avviene attraverso il canale e-commerce, ma è previsto che questa percentuale salga al 9,8% entro il 2017.


Le vendite in Nuova Zelanda sono ovviamente più basse se paragonate a quelle dell’Australia, ma i tassi di crescita sono simili. Le vendite nell’e.commerce  nel 2013 raggiungeranno quota 2,2 miliardi e nel 2017 dovrebbero raggiungere il 3,64 miliardi. Il 54% die neozelandesi acquista esclusivamente da rivenditori esteri. Secondo Phil Harpur, Senior Research Manager di Frost & Sullivan, molti rivenditori on.line hanno concentrato i  propri  sforzi sul mercato della Nuova Zelanda visto il forte calo del  dollaro nel Paese. E questo significa : alto potere d'acquisto.